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Retrospettiva: gli Space Marines

  • Da Teschio
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Anche se non conoscete l'universo del Warhammer 40.000, ma siete videogiocatori, o appassionati di giochi da tavolo, o semplici appassionati di fantascienza, vi sarà capitato di incrociare le illustrazioni che riguardano questi guerrieri corazzati. Sono l'esercito iconico del gioco, e possono essere considerati il "bancomat" della Games Workshop, in quanto qualsiasi novità che li riguardi permette all'azienda di "battere cassa".

La loro ispirazione a "Fanteria dello Spazio" di Heinlein è evidente, sebbene ormai abbiano connotati e una narrativa che li distingue molto dal racconto originale. All'inizio però, nella prima edizione, le differenze erano meno marcate. Gli Space Marine o Legio Astartes, come venivano chiamati nella lingua forbita chiamata Alto Gotico, che si distingue dal Basso Gotico così come il Latino si distingueva dal Volgare; i Marines dicevo sono giovani umani coercizzati all'arruolamento, scelti tra tribù selvagge e aggressive di pianeti tecnologicamente arretrati, o dalle bande delinquenziali di pianeti più avanzati, che vengono addestrati a diventare assassini senza rimorso, con indottrinamenti ipno-indotti, esercitazioni durissime e mortali, l'uso di sostanze bio-potenzianti. Le Legioni sono divise in Capitoli, ognuno con le sue tradizioni millenarie e con una organizzazione pressoché monacale, che a loro volta sono divisi in Compagnie di un centinaio di marines e che sono organizzati in squadre da 10 uomini. Al contrario del resto dell'esercito imperiale, ogni marine è equipaggiato con il meglio che la tecnologia imperiale possa fornire, una armatura potenziata, in grado di proteggerli anche nello spazio profondo e corazzarli come un veicolo da combattimento, dotata di sensori avanzatissimi, e il Bolter (o Requiem in italiano), un fucile lanciarazzi. Per la loro ferocia e spietatezza vengono conosciuti anche come "Angeli della Morte" e le loro basi principali sono fortezze monastero. La loro prima versione è molto diversa da quella che sarà quella definitiva che oggi possiamo leggere sui manuali che li riguardano. E anche a livello di gioco c'erano differenze sostanziali, come il fatto che la loro resistenza fosse inferiore a quella attuale (resistenza 3 contro il 4 attuale) e l'armatura potenziata era leggermente più debole (salvezza al a 4 o più invece che al 3), alla quale ogni marine era collegato con una interfaccia nera che veniva loro impiantata chirurgicamente.

Nel passaggio tra prima e seconda edizione, come ho già accennato in un precedente articolo, venne creata la narrativa degli Astartes come la conosciamo oggi, con l'introduzione dei Primarchi: individui superumani creati in laboratorio dall'Imperatore, che è anche il loro "padre genetico". Questi venti (in realtà 21, ma questa è un'altra storia) individui vengono creati perché l'Imperatore li vuole utilizzare come template genetico volto alla creazione di un intero esercito di super uomini. Estrae quindi dai feti cellule sufficienti per creare degli "organi" autoreplicanti, i quali vengono a loro volta impiantati in esseri umani donandogli capacità incredibili. Già nella seconda edizione sappiamo che un Astartes possiede due cuori, una capacità polmonare quadruplicata, è in grado di filtrare e digerire sostanze tossiche, è estremamente più forte e resistente di un essere umano, i suoi sensi sono migliori, è in grado di sputare veleno, l'interfaccia che nella precedente edizione era di origine sintetica ora è un organo a tutti gli effetti, chiamato "carapace nero" e in ultimo, ma più importante, possiede le "progenoidi", delle ghiandole che si creano ciclicamente nel suo corpo nel corso degli anni e che possono essere colte per creare un altro Astartes. Anche l'organizzazione è quella che ormai conosciamo: le Legioni non esistono più, dopo la guerra fratricida dell'Eresia di Horus, ma sono divisi in Capitoli che sono snelle unità da combattimento di 1000 marine ognuna (con alcune eccezioni), al cui interno sono presenti solo tre gradi di comando ufficiali, cioè i Sergenti che comandano le squadre, i Capitani che comandano le compagnie e i Maestri, tra i quali il Maestro Capitolare, che controllano il funzionamento del Capitolo. Le 9 legioni rimaste leali all'Imperium vengono quindi spezzettate in innumerevoli Capitoli, ognuno indipendente nel sostentamento e negli spostamenti. Tra i membri degli Astartes ci sono ruoli di supporto che spesso possono avere anche responsabilità di comando, come i Cappellani, che vegliano sulla purezza morale del Capitolo, i Librarian, che sono psionici e gli storici del Capitolo, e poi gli Apotecari che vegliano sulla purezza genetica del Capitolo e i Techmarine che sono i guardiani della tecnologia del Capitolo. Dalla seconda edizione il profilo è come lo conosciamo oggi, con una resistenza maggiore, ma sopratutto viene introdotta la regola "Ed Essi Non Conosceranno La Paura" che è il motto degli Astartes donato loro dal padre genetico l'Imperatore; questa regola permette loro di essere estremamente determinati sul campo di battaglia.

La grande differenza narrativa tra la prima e le successive edizioni è il ruolo e significato religioso che assumono. Capita infatti che nei racconti un semplice Marines venga trattato con grande deferenza da ufficiali della Guardia o da dignitari dell'Imperium. Questo perchè l'Astartes simboleggia l'eredità dell'Imperatore, che nella narrativa del suo universo è divinizzato e al centro del Culto Imperiale. Perciò sarebbe come per un cristiano vedere davvero un angelo, e per molti cittadini dell'Imperium la rara visione di un Astartes è l'esperienza che può avvicinarli come non mai alle credenze religiose che pervadono le loro vite. I Marines di contro, almeno per la maggior parte, non credono nella natura divina dell'Imperatore, come lui stesso ha affermato più volte di non essere, ma lo vedono come un grande padre a cui ispirarsi e sacrificarsi. Tutte queste sfumature diventano molto evidenti e vengono approfondite in Deathwatch, un gioco di ruolo dove potete impersonare un Marine, e dove il suo onore e il suo dovere sono il motore della sua esistenza.

Con la seconda edizione i vari Capitoli ricevono una prima differenziazione con l'avvento dei Codex, manuali che forniscono regole specifiche per gli eserciti del gioco, ma solo alcuni dei Capitoli principali vengono trattati: Ultramarine, Lupi Siderali, e Angeli Oscuri e Angeli Sanguinari che si trovano in un unico libro, il "Codex Angeli della Morte". Nelle edizioni successive il Codex Space Marines, o il Codex Adeptus Astartes riassume tutti quei capitoli che aderiscono quasi completamente ai dettami del fittizio "Codex Astartes" redatto da Roboute Guillman il primarca degli Ultramarines, in cui sarebbero descritte oltre l'organizzazione che dovrebbero avere i Capitoli, anche tutte le tattiche e le regole di ingaggio che gli Astartes dovrebbero adottare nei conflitti per massimizzare la loro efficacia. Questo libro è ritenuto "la Bibbia" dalla maggior parte dei marines. Sono pubblicati però manuali di gioco specifici per quei capitoli che non seguono il Codex pedissequamente, e che hanno all'interno della loro organizzazione notevoli variazioni rispetto ai dettami canonici.

Con l'ottava edizione sono state introdotte molte variazioni all'organizzazione degli Astartes, reintroducendo il ruolo del Luogotente, una figura di comando a metà strada tra il Sergente e i Capitano, che era sparita con l'avvento della seconda edizione, ma sopratutto è stato introdotto un nuovo tipo di Astartes, il Primaris. Questi nuovi marines sono il compimento di un idea introdotta narrativamente una ventina di anni fa, il miglioramento dei marines: più forti e resistenti e più possenti. Personalmente da anni non sono l'unico a pensare che i propri marines in campo avrebbero dovuto ricevere questa evoluzione nelle regole, in quanto nella narrativa vengono descritti più simili a quello che è un Primaris come apparenza e resa in campo, che ai classici marines. Per molti è stato l'annuncio di una "apocalisse" modellistica, che avrebbe costretto tutti i collezionisti a sostituire le proprie miniature di marines con quelle nuove. Sinceramente da collezionista, io non ho introdotto Primaris nella mia armata e gioco ancora con modelli della prima edizione che sono fuori ormai scala da svariate edizioni; quindi il mio consiglio è non fatevi prendere dal panico! Devo dire però, che se iniziassi un Capitolo ora, acquisterei solo Primaris probabilmente.

Per concludere, so che aspettate da tutto l'articolo di sapere il significato di Astartes. Ebbene, la GW non l'ha mai chiarito, ma la teoria principale che sia un gioco di parole tra stars (stelle) e Astarte, una antica dea della fertilità e della guerra, un modo astuto per creare un nome evocativo e misterioso.


Teschio
Teschio

Classe 1972, ho iniziato con i libri game nel lontano 1986 e i giochi di ruolo subito dopo. Gioco a Warhammer 40.000 dal 1988, e negli anni ho provato una infinità di sistemi di gioco. I giochi che più mi appassionano sono quelli legati all'universo del 40k, Battletech e il Mondo di Tenebra.

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