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Titani e scontri Epici

  • Da Teschio
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Se sei un giocatore di Warhammer 40.000 prima o poi, insieme ai tuoi amici, hai pensato di organizzare una battaglia utilizzando quanti più modelli possibile, sognando una giornata o addirittura un fine settimana passato a giocare, lanciare dadi, scherzare con tra voi e mettere alla prova le tue abilità da generale. Con le ultime edizioni, a partire dalla quarta mi pare, la GW ha fornito ai giocatori regole per svolgere partite enormi, con un format noto come Apocalisse. Io invece, quando penso a vaste forze in campo che si scontrano nell'universo del 40k, penso all'Epic.

L'Epic è un gioco di miniature, arrivato alla sua sesta edizione, e del quale hanno da poco annunciato la pubblicazione di quella che sarà la settima. Tutte le edizioni hanno utilizzato la scala a 6 millimetri (per la fanteria), anche se nella sua primissima edizione, cioè Adeptus Titanicus che insieme alle due successive sarà ambientato durante l'Eresia di Horus, fossero presenti solo titani. La prima versione è del 1988, un anno dopo la pubblicazione di Warhammer 40.000: Rogue Trader. Nella scatola erano presenti un paio di titani Warlord in plastica, con varie opzioni di armamenti, template e dadi e alcuni palazzi di polistirolo espanso, destinanti a sbriciolarsi col tempo. Ma la prima versione a cui giocai fu Space Marine, che uscì l'anno successivo, per essere successivamente rieditato dopo Legio Titanicus, e che introduceva, oltre a una discreta quantità di palazzi in cartoncino resistente col tetto in plastica, regole per fanteria, veicoli, per gli eserciti degli Space Marines, Orki e Eldar. Già dalla prima versione si poteva notare come gli autori volevano dare una impronta molto diversa al gioco rispetto al regolamento per le miniature da 25mm. Prima di tutto gli eserciti erano organizzati in distaccamenti, simboleggiati su carte, che fornivano assembramenti di forze fisse, sia come tipo che come numero di pezzi, permettendo di creare un esercito semplicemente sommando i punti di costo per ogni carta scelta. Il regolamento poi si avvicinava maggiormente a un classico wargame, dove ogni distaccamento doveva ricevere un ordine coperto tra i tre disponibili (Primo fuoco, Avanzare o Assaltare), e dopo aver determinato l'iniziativa i giocatori scoprivano gli ordini e  si alternavano a muovere; poi nella fase di fuoco i distaccamenti sparavano uno alla volta, alternandosi, così come nella fase di corpo a corpo. Questo voleva dire che i giocatori non passavano mai del tempo attendendo che l'avversario muovesse e sparasse, limitandosi solo a fare tiri salvezza. Dalla prima versione si trattava già di un gioco con una profondità tattica maggiore, nella quale dovevi considerare attentamente quando e cosa far agire; questa profondità sarà sempre presente anche nelle versioni successive. Naturalmente vista la quantità di pezzi in campo, dove ogni basetta simboleggia da 5 a 3 miniature del WH 40k o un veicolo, il regolamento prevede pochissime caratteristiche, che nelle edizioni successive sono andate a mano a mano semplificandosi, e sono tutte basate su un singolo lancio di un dado da sei; piuttosto viene dato maggior peso al morale delle truppe, con regole spesso molto più complesse di quelle l movimento e combattimento messe insieme. E poi sì, ci sono i veicoli super pesanti e i titani, i signori dei campi di battaglia, i quali naturalmente hanno regole più complesse e profonde. In Adeptus Titanicus ogni titano aveva una corposa scheda, con in fondo il profilo frontale, laterale e del retro del titano, suddiviso in riquadri con ognuno un valore di armatura. Nel momento in cui volevate sparare a un titano sceglievate un riquadro tiravate degli appositi dadi deviazione che vi potevano spostare il colpo, facendovi colpire una locazione diversa o addirittura mancare il bersaglio (se lo avete presente è molto simile al sistema a griglia di Imperial Knights: Renegade). Naturalmente il gioco venne espanso per includere la Guardia Imperiale, i Cavalieri e gli Squat e infine i Tiranidi.

Capitol Imperialis. 

Nel pieno della seconda edizione del Warhammer 40.000, esattamente nel 1994, usciva Epic: Titan Legions. Più che una nuova edizione sembrava un aggiornamento della precedente. Le regole erano pressoché le stesse, ma venivano approfondite molto nella gestione dei titani, soprattutto quelli davvero importanti. Infatti nella scatola erano presenti, oltre ai soliti dadi, templates, edifici in cartoncino di scarsa robustezza, due mega-gargant (super titani orki) e un titano di classe Emperor. Quest'ultimo invece di avere una sceda di una pagina come tutti gli altri, possedeva un vero e proprio poster, dove disporre truppe in difesa al suo interno, assegnare l'energia del Generatore Plasma alle armi, scudi o controlli, tenere conto delle munizioni e dei danni, dando davvero l'illusione di comandare una potentissima macchina da guerra. In questo regolamento viene approfondito e sviluppato il ruolo dei veivoli e dell'artiglieria, ma le regole rimangono sostanzialmente quelle che già avevamo visto in Space Marine.

Titano Warlord di Adeptus Titanicus.

La quinta edizione invece porterà uno stravolgimento alle regole, cambiandole totalmente, perfino nella forma delle basette. Epic 40.000 esce nel 1997, sempre durante la seconda edizione del WH 40.000 ed è ambientata in contemporanea al gioco da 25mm; è stata l'edizione che ho più giocato e amato. Nella scatola, oltre ai modelli per giocare di orki e space marines, rovine in plastica, dadi e templates e tre manualetti, uno per le regole, uno per gli eserciti e uno intero per gli scenari, che nelle precedenti versioni erano molto marginali. I profili dei modelli vengono ulteriormente semplificati, riassumendo le armi in macro gruppi, ma le regole sono molto più profonde. Intanto gli ordini non vengono più decisi segretamente e vengono stabiliti durante la fase di movimento delle unità, per ogni fase bisogna tirare l'iniziativa e svolgerla prima di passare la mano all'avversario. Grande importanza viene data ai veivoli, ai quali bisogna addirittura assegnare una missione prima del turno per stabilire il loro comportamento, e che hanno un template tutto loro per la riparazione e il rifornimento al di fuori del campo di battaglia. Spariscono le griglie anche per i titani, che però hanno regole tutte loro per il movimento e il combattimento. Vengono introdotti gli "scontri a fuoco" (firefight) che prevedono scambi di fuoco tra unità troppo vicine, e che fanno parte delle regole dell'assalto, facendo intendere le partite di 40k in realtà non sono altro che questi "scontri a fuoco". Le regole del morale e della disciplina sono estremamente approfondite, introducendo il fatto che le unità esposte al fuoco nemico, prima delle perdite vere e proprie, devono affrontare un calo di efficienza dovuto alla soppressione causata dal fuoco nemico. I distaccamenti diventarono più flessibili nella composizione, permettendo variazioni e adattamenti, permettendo ai giocatori di schierare con una minore rigidità i pezzi a loro disposizione. Molte idee e concetti di questa edizione saranno poi di ispirazione per giochi successivi, come il Battle Fleet Gothic, che ha ereditato i dadi ordine e la tabella e il sistema del fuoco di batteria, e anche le successive edizioni del Warhammer 40.000 che hanno tratto ispirazione dal Battles Book di questa edizione, per varietà e possibilità. Purtroppo in questa edizione assistetti alla sparizione di pezzi storici, come il Capitol Imperialis e di interi eserciti, come gli Squat, anche se riapparirono in supplementi successivi.

Titano Warlord di Epic 40.000

Nel 2003 venne pubblicato Epic: Armageddon. Questa edizione si focalizzava sulle invasioni di Ghazghkull, tanto che nel manuale erano previste solo le forze coinvolte: Space Marine, Guardia della Legione d'Acciaio e Orki. Questa edizione uscì solo come manuale, niente scatola, ma la GW rieditò molti modelli, attualizzandoli e ridisegnandoli, sia dei veicoli e fanteria, ma soprattutto dei titani. I profili si complicarono un poco, cercando di dare più profondità a gli armamenti delle unità, e invece degli ordini i giocatori si dovevano alternare ad attivare un distaccamento alla volta, assegnando ad esso un'azione da svolgere prima di passare la mano, oppure cercare di attivare un solo altro distaccamento. Sicuramente un sistema molto interessante, ma con qualche difetto sulla gestione dei titani, divenuti quasi indistruttibili se non da parte di unità al loro pari o apposite. Malgrado abbiano mantenuto la flessibilità nella costruzione dell'armata e aggiunto cose come l'utilizzo delle navi del Battle Fleet Gothic, nello splendido manuale mancano gli altri eserciti, dei quali pubblicheranno le regole su pubblicazioni apposite e sul White Dwarf, ma ai quali non aggiorneranno mai i pezzi.

L'annuncio di una nuova edizione di Adeptus Titanicus mi aveva emozionato, soprattutto per avere la possibilità di coinvolgere nuovi giocatori nell'epico, ma alcune indiscrezioni mi hanno smorzato l'entusiasmo. Prima di tutto nella scatola ci saranno solo titani, ritornando proprio alle origini, e probabilmente sarà ambientata durante l'Eresia di Horus. In secondo luogo verrà cambiata la scala, pare passando dai 6 millimetri a gli 8, cosa che sui titani si noterà molto. Come al solito è sempre meglio verificare di persona se le cose stanno così, attendendo la pubblicazione, ma la GW può stare tranquilla che non pensionerò prematuramente la mia collezione di titani, e come nel WH 40k utilizzo ancora modelli della prima edizione, così farò anche per la nuova eventuale edizione dell'epico.


Teschio
Teschio

Classe 1972, ho iniziato con i libri game nel lontano 1986 e i giochi di ruolo subito dopo. Gioco a Warhammer 40.000 dal 1988, e negli anni ho provato una infinità di sistemi di gioco. I giochi che più mi appassionano sono quelli legati all'universo del 40k, Battletech e il Mondo di Tenebra.

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